giovedì 9 aprile 2015

Fra Storia e Letteratura. Un racconto sulla guerra partigiana

"[...] Ferriera mugola nella barba:-Quindi,lo spirito dei nostri...e quello di brigata nera...la stessa cosa?...La stessa cosa, intendi cosa voglio dire, la stessa cosa...-Kim s'è fermato e indica con un dito come se tenesse il segno leggendo;-la stessa cosa ma tutto il contrario. Perchè qui si è nel giusto, là nello sbagliato. Qua si risolve qualcosa, là si ribadisce catena. Quel peso di male che grava sugli uomini del Dritto, quel peso che grava su tutti noi, su me, su te, quel furore antico che è in tutti noi, e che si sfoga in spari, in nemici uccisi, è lo stesso che fa sparare i fascisti, che li porta ad uccidere con la stessa speranza di purificazione, di riscatto. Ma allora c'è la storia. C'è che noi, nella storia, siamo parte del riscatto, loro dall'altra.[...] Questo è il significato della lotta, il significato vero, totale, aldilà dei significati ufficiali. Una spinta di riscatto umano, elementare, anonimo, da tutte le nostre umiliazioni.[...]"

Il sentiero dei nidi di ragno (1947)
Siamo nel cuore de Il sentiero dei nidi di ragno, il romanzo di Italo Calvino, pubblicato per la prima volta nel 1947, a mio avviso uno dei più intensi sulla Resistenza italiana. Ho scelto di iniziare il mio blog con questo brano perchè credo che la Resistenza abbia rappresentato e rappresenti un evento chiave per la storia italiana del Novecento, tanto che, i valori che l'hanno ispirata, sono a fondamento della nostra Repubblica.


Per approfondire il contesto:







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